La Gaiola racchiude in sè tutte le caratteristiche di Napoli: bellezza, mistero, arte e paesaggio. Un piccolo isolotto ai piedi di Posillipo che conserva il fascino di una storia lontana ed un passato che oscilla tra il mistero e le leggende. Non solo, tra la piccolissima spiaggetta, il Parco Sommerso di Gaiola e l’area marina, c’è anche tanto da vedere per il turista che voglia spingersi sino a questa spiaggetta.

Cos’è la Gaiola e dove si trova

Per Gaiola si intende principalmente questo isolotto posto ai piedi della collina di Posillipo, raggiungibile tramite la Discesa Gaiola a cui, a sua volta si accede tramite via Virgilio, poco distante dal celebre Parco Virgiliano. Al termine della stretta stradina si accede alla spiaggetta ed all’area protetta della Gaiola. Circa 42 ettari tra Marechiaro e la Baia di Trentaremi sono inclusi in quest’area. L’area marina è protetta per questioni biologiche, dato che in questi fondali c’è una straordinaria varietà di fauna e flora ittica. Arrivare alla Gaiola è piuttosto complicato, dato che i mezzi che vi giungono sono pochi, ed è comunque necessario fare una lunga passeggiata a piedi. Se si sceglie l’autobus si può prendere la linea 140 da Mergellina, oppure il C31 dal Vomero. Se si opta per la metro invece, si può prendere la linea 2, scendere a Meregellina e prendere l’autobus 140, oppure scendere a Campi Flegrei e prendere il C1. Discorso diverso se ci si sposta con mezzi propri: lungo via Virgilio ci sono ampi parcheggi, ed è abbastanza probabile riuscire a trovare posto, poco prima dell’imbocco di Discesa Gaiola.

Il Parco Sommerso e l’area protetta

Una visita al Parco Sommerso è d’obbligo se si sceglie il percorso culturale. Dalle grotte di Seiano, il Parco Archeologico Ambientale Pausilypon dove si accede ai resti di un’antica villa romana. Nella zona è possibile fare anche aquavision, guardando i fondali marini da un battello, oppure lo snorkeling. Nell’area protetta poi, rientra a pieno titolo anche la spiaggetta, molto piccola, ma per questo ideale quando non c’è folla. La vista sul Golfo poi, è davvero impagabile.

La storia della Gaiola

La Gaiola è considerata come un isolotto, ma in realtà ne esistono due. I due isolotti sono molto vicini e collegati da un arco molto sottile. Lo scenario che si presenta a bagnanti e turisti è quello di una sorta di oasi, dove il silenzio regna sovrano, lontano dal caos della città. Sono comunque i due isolotti a dare il nome all’area protetta ed a caratterizzarne l’attrattiva. I resti archeologici ritrovati sul posto testimoniano la presenza dell’uomo sin dall’antichità e la villa di Pollione che si erge sulla Baia di Trentaremi ci fornisce l’idea che anche i romani avevano capito la bellezza del posto. Al ricco Pollione successe Augusto, che ottenne la proprietà della splendida villa sul mare. Il termine Gaiola deriverebbe dal latino “cavea”, che indica gabbie o recinzioni, forse in riferimento alle grotte ivi presenti.

La Gaiola tra leggende e misteri

Napoli è piena di leggende e misteri e la Gaiola non è da meno. Sull’isolotto della Gaiola vi è una villa, attualmente abbandonata. L’edificio è stato di proprietà di personaggi noti come Paul Getty, Norman Douglas o Gianni Agnelli. La leggenda vuole che nel 1911, col naufragio della nave San Giorgio perse la vita una donna, il cui fantasma, senza volto, si aggirerebbe per l’isolotto. Il fantasma in questione, sarebbe anche responsabile della presunta maledizione che si dice, regni sull’isolotto e nella villa. Villa che fu acquistata negli anni ’20 dal medico Hans Braun, il quale venne trovato assassinato poco dopo nella villa. Anche la moglie fu trovata senza vita in mare. Pochi anni dopo, la villa passò in mano a Otto Grunback, morto suicida. Poi fu la volta di altri proprietari come Carl Langheim o Paul Getty, che non morirono sull’isola ma furono colpiti da rapimenti, fallimenti e dissesti finanziari. Il tutto sarebbe attribuibile secondo la leggenda, alla maledizione della villa. Dopo l’ultima proprietà, quella della famiglia Agnelli, la villa è rimasta disabitata, ed oggi è di proprietà della Regione Campania.

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